Con molto piacere quest’anno sono stato invitato a partecipare al 3° convegno internazionale des Amateurs Eclairés de Vins tenutosi a Saint-Hyppolite in Alsazia in cui si è parlato dei Grandi Vini.
Partecipare a questi eventi è sempre molto emozionante, anche per uno come me che ormai per ovvie ragioni è solito presenziare a manifestazioni di questo tipo.
Si perché è sempre eccitante sentire parlare Mr.Aubert de Villaine, persona che dedica anima e corpo ad uno dei Domaine più importanti al mondo, La Romanée Conti, o magari incappare nel discorso di Jean-Robert Pitte che direttamente dalla Sorbona ci descrive i passi avanti dell’accademia di vino francese e ancora Bernard Burtschy che parafraserà tutto sulle prime pagine del Figaro, magari dopo aver intervistato Jacky Rigaux, grande amico mio e di Henri Jayer nonché autore del trattato sulla degustazione geo-sensoriale.
Un panorama così intenso e vasto che non può che rendermi lusingato solo per la chance di potervi partecipare.
L’intervento che più ha destato la mia curiosità è stato quello di Gabriel Lepousez, che ovviamente ha catturato l’attenzione di tutti i 150 esperti che insieme a me animavano la sala.
Il giovane ricercatore ha affrontato il tema della degustazione, a noi ben noto, parlandoci del cervello e dei sensi che animandosi ci permettono di vivere questa pratica molto intensamente.
Occhi, naso e bocca concorrono a rendere il momento degustativo unico grazie ai ricettori del gusto e olfattivi che ci permettono di percepire milioni di diverse sfaccettature in questa antica ma sempre sorprendente bevanda!
Il ricercatore ha approfondito i concetti legati al naso e alla bocca spiegando che il sistema olfattivo è una perfetta macchina sintetizzatrice dei profumi (ci sono 1000 molecole volatile in un bicchiere di vino e con i nostri 400 ricettori possiamo individuare …. 1000 miliardi di odori !) e non un’analisi sequenziale; allo stesso tempo la bocca dispone del 20 % dei ricettori di tutto il corpo ed è in grado di sentire diversi gusti, i quali oggi oltre ai 5 grandi classici (amaro, dolce, salato, acido, umami) si aggiungono per esempio acidi grassi.
Al momento dell’assaggio avremo, cosa rarissima, tre sensi in moto contemporaneo : il tatto, il gusto e la retro-olfazione.
Questa simbiosi permetteva nei secoli passati alla figura del Gourmet di riconoscere il terroir di un grande vino ed è alla base di quello che viene chiamato oggi la degustazione geo-sensoriale.
Vi consiglio a tal proposito di leggere quanto questo giovane ricercatore descrive:
http://www.larvf.com/,vin-cerveau-science-degustation-gabriel-lepousez-vins,4429534.asp
La cena Paulée nel castello di Haut- Koenigbourg ci ha permesso di chiudere in bellezza questa preziosa occasione.
Vini degustati durante la serata
Riesling Hagel Louis Sipp 2015,
Pouilly Fumé En Chailloux Didier Dagueneau 1993,
Riesling Grand Cru Sommerberg Albert Boxler,
Petite Arvine Domaine de Beudon 2012 et
Petite Arvine de Marie-Thérèse Chappaz 2012,
Blanc de Lynch-Bages 2010,
Chateau Lafleur-Gazin 1978,
Améthyste 2014 Domaine des Ardoisières,
Gewurtztraminer Grand Cru Kantzlerberg 1983 Spielm,
Montrachet del Domaine de la Romanée Conti 2003,
Chambolle-Musigny 1er cru Les Amoureuses de Roumier 2010,
Pinot Gris Schlumberger 1947